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La resa non è arrendersi. Riflessioni da Plutone retrogrado.

  • Immagine del redattore: Elisa Spadola
    Elisa Spadola
  • 28 mag 2023
  • Tempo di lettura: 5 min

Se ciò che chiedi, facesse parte del tuo disegno in questo preciso istante, “l’Universo”, o chiamalo come vuoi, il Divino, o il tuo Sè interiore, che tutto può e che conosce le infinite vie dell’abbondanza.. conoscerebbe dunque anche i mille modi diversi per poterti mandare e donare ciò che desideri.

Se ciò non accade, e quando non accade, si crea una grande mancanza all’infuori di te, ma soprattutto all’interno di te.

Ma dietro ad ognuna di queste mancanze, c’è un motivo che la nostra mente limitata non può comprendere. Ma la nostra Anima si.


Dentro ad ogni mancanza, c’è un vuoto che va colmato diversamente.


Non ti arrabattare a cercare incessantemente all’esterno la via per riempire questa mancanza. E parlo con cognizione di causa, perché questa è una dinamica distorta che conosco molto bene.

E non aspettare che avvenga il “miracolo” ogni singolo giorno. Certo, potrebbe avvenire eccome, ma potrebbe anche non esserci oggi alcun avvenimento che aggiunga colore al tuo sogno.

I “miracoli” non sono nient’altro che accadimenti che ci siamo guadagnati. Non hanno niente a che vedere con la fortuna, o con la camicia con cui si nasce o meno.

E come ce li si guadagna questi accadimenti? Lavorando sui propri nodi karmici, cadendo mille volte e rialzandoci altre mille.

E forse ci vorranno mesi, forse anni, forse parecchie vite.. ma una volta sciolto il nodo, una volta che con le nostre esclusive forze abbiamo colmato la nostra mancanza.. e allora si che possiamo godere del “miracolo”.


E perché gli altri ottengono così facilmente ciò che io non riesco a realizzare? Solo io devo fare tutta questa fatica? E i figli di papà cosa si sono guadagnati esattamente? E quelli che guadagnano milioni pigiando due tasti sul pc? E quelli che senza sforzi hanno solo da scegliere in che relazione stare? E perché io solo grandi salite? Quante volte ci siamo fatti queste domande!

La risposta è molto semplice. Forse poco confortante.. ma semplice! Gli altri hanno la loro storia che di certo non conosci, perché non è la tua. E di certo con molta probabilità hanno nodi karmici diversi, e quindi mancanze diverse dalle tue, sulle quali dover fare esperienza.

Quindi ci sono eventi che loro esperienziano con molta più facilità rispetto a te.. e viceversa.

E poi io penso che ci siano vite e vite.. incarnazioni da attraversare con più leggerezza perché abbiamo “lavorato” tanto nelle incarnazioni precedenti, o viceversa incarnazioni difficili da attraversare perché abbiamo accumulato debiti karmici o abbiamo lavorato poco sui nostri nodi nelle incarnazioni precedenti.

Io credo che l’Anima viaggi da innumerevoli vite, e questo è quanto. E ci si sceglie più o meno tutto prima di nascere. Che piaccia o no. E non piace a molti.

Questo è quello che penso. Ed ovviamente questo è solo il mio "sentire".


E poi c’è anche un’altra possibilità: e se ciò che desideriamo non facesse parte del disegno che la nostra Anima ha scelto di esperienziare in questa vita?

Eh! purtroppo anche questa è una possibilità con la quale abbiamo il dovere di familiarizzare, e con la quale dobbiamo imparare a convivere con adultità, nella remota ipotesi che facesse al caso nostro.

Dico remota, perché questo in genere è abbastanza inusuale, in quanto i nostri desideri, nel caso in cui nascano da una parte profonda di noi stessi, credo siano più o meno sempre in linea con il nostro piano dell’Anima.

Hanno però una loro storia, non essendo quasi mai desideri campati a caso. Spesso i percorsi per arrivare ad essi, sono tortuosi e dolorosi. E parlano di storie ancestrali non facili da esperire.


Quindi, detto ciò, sogna, e sogna anche in grande, ma lascia andare l’attaccamento al risultato che ti rende impaziente, triste ed apatico per la loro non ancora avvenuta realizzazione.

Fondamentale è togliere la messa a fuoco dal sogno, e metterla sul resto del quadro.. ossia sulle piccole, a volte piccolissime, gioie quotidiane di cui disponiamo. L’accanimento non porta a nulla, anzi rallenta i processi.


Pratica la resa. E la fede, cosi come più tu la “senti”. Così invece acceleriamo il processo di realizzazione a cui aneliamo. Abbiamo il potere di vivere nella gioia, e questo è indiscusso.


Tutto ciò che non è pronto a raggiungerti conosce il motivo per cui non lo fa. E dunque, smetti di guardare l’erba del tuo vicino, e cerca di avere fiducia nel tuo processo personale.

La mancanza, e dunque la non ancora avvenuta realizzazione del tuo desiderio, spesso è necessaria, e ti costringe a compiere ulteriori passi nel tuo percorso evolutivo. Senza di essa non ti occuperesti certo di lavorare sulle tue ferite, o sui tuoi nodi da sciogliere.


Dunque non serve davvero a niente cercare incessantemente la via più comoda e veloce per arrivare all’epilogo risolutivo.

Ciò che è pronto a raggiungerti, esiste già, e ti raggiungerà tangibilmente quando i tempi saranno maturi.

Ciò che non è pronto, non lo diventerà solo perché tu cerchi, cerchi e ancora cerchi di modificare gli eventi a tuo piacimento con insistenza e impazienza.


Viviti pure il dolore che queste non ancora avvenute realizzazioni ti procurano, e fallo senza sensi di colpa. Sono mancanze effettive che non vanno minimizzate e che spesso ti mettono in grande difficoltà.

E spesso è il cuore bambino che parla e piange per la mancanza.. lascia che il tuo adulto interiore lo lasci esprimere, e lo abbracci con comprensione.


Pratica dunque la resa.. e la resa non è arrendersi! La resa è pura fede!

La resa non è sentirsi sconfitti perché ci valutiamo immeritevoli dei doni che sogniamo di ricevere.

La resa non è star fermi nell’attesa che si compia un “destino“ che non possiamo gestire e che ci condanna all'infelicità.

La resa è agevolare il nostro successo.. è avere fiducia in noi e nel nostro potere creativo! Praticare la resa vuol dire avere tanta fede nel processo che è in mano alla nostra Anima. Che vuole solo il nostro bene.


Non rinunciare mai ai tuoi sogni, ma smetti di rincorrerli con bramosia. E smetti di aspettare. Nel frattempo vivi! Il confine tra lo smettere di aspettare e il rinunciare, è molto sottile. Non bisogna superare questo confine.

Non arrabattarti a cercare, non annaspare cercando di nuotare controcorrente, non serve a niente. Solo a stancarti e a stremarti inutilmente. Questo si che fa sentire sconfitti. È un inutile spreco di preziosa energia che puoi utilizzare diversamente.


Cammina nella natura, mangia qualcosa che ti piace, pianta dei fiori o delle erbette in balcone e tocca con le mani la terra, abbellisci e prenditi cura della tua casa, cucinati qualcosa di sano, disegna, balla, canta…….

La psicoterapeuta francese Anne Ancelin Schützenberger scrisse in uno dei suoi testi che dovremmo regalarci almeno quattro piaceri al giorno, proprio come prescrizione terapeutica per favorire il nostro benessere psico fisico.


E noi lo facciamo? Ci impegniamo a regalarci almeno quattro piccole gioie al giorno? No? Proviamo a fare questo piccolo esercizio e scriviamo in un taccuino giorno dopo giorno quanto e come ci riusciamo. Scriviamo anche quali gioie ci siamo regalati. Gioie, gesti, azioni, che possono essere anche piccolissime cose, purché ci facciano stare bene.


I piccoli passi non hanno nulla da invidiare ai grandi passi. Entrambi portano allo stesso risultato.


Immagine di @Pickipo.artlab

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